Appello Per l'Umanità

Per la piena affermazione dei valori della persona umana

Per la piena affermazione dei valori della persona umana

Di fronte alla grande crisi che a molteplici livelli ha coinvolto la nostra società in particolare negli ultimi due anni, noi psicosintetisti riteniamo assolutamente essenziale un confronto culturale, realmente pluralistico, razionale e relazionale tra le diverse esperienze del mondo; che contempli e includa le diverse esigenze non solo biologiche, ma anche psicologiche, esistenziali e spirituali, che solo nel loro insieme costituiscono sia la “possibilità della piena realizzazione umana”, che la stessa “possibilità della democrazia”.

Con Roberto Assagioli (1888-1974) crediamo che l’appiattimento dei costumi e delle forme culturali, piuttosto che il riconoscimento e la libera espressione e legittimità di tutte le rispettive parti, sia contrario alla creazione di un futuro più grande del passato

Vogliamo riaffermare che i diritti della “persona umana” sono il fondamento della cultura umanistica, spirituale e civile del nostro Paese. Che è proprio dell’eredità dell’Umanesimo italiano – confluita persino nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 – ritenere che la dignità dell’uomo coincida con la sua attività e lavoro, socialità e libertà. Come recita l’Articolo 1 “tutti gli uomini sono nati uguali in dignità e diritti”, laddove tutti i molteplici diritti contenuti nella Dichiarazione – diritto all’espressione, alla libertà, all’appartenenza, alla partecipazione sociale, alla scelta, al benessere, all’istruzione, all’eguaglianza, al rispetto, al lavoro, eccetera – provengono, come dice il Preambolo stesso, dal riconoscimento della “dignità intrinseca” (“inherent dignity”) e degli uguali e inalienabili diritti di tutti i membri della “famiglia umana” (“equal and inalienable rights of all members of human family”).

Il fondamentale nesso tra dignità e diritti umani, e la dipendenza di tutti i diritti dal valore ultimo della dignità, può esistere solo da una prospettiva radicalmente umanistica, che costituisce uno dei contributi più elevati dell’eredità spirituale europea e italiana. I semi della cultura dell’Umanesimo Classico (greco e latino) e Rinascimentale, e i valori della persona umana sono inscritti nelle radici della Psicosintesi, che proprio ai suoi inizi fu definita da Assagioli psicagogia, richiamando Platone nel Fedro che la definì come “conduzione dell’anima” verso il vero, il bello, il giusto. Crediamo così che l’essere stata la prima scuola di pensiero originale italiana di psicologia umanistica – che nel Novecento influenzò gli sviluppi del movimento umanistico e transpersonale in tutto il mondo – renda la Psicosintesi particolarmente responsabile della difesa e promozione di questi stessi valori.

Crediamo che nella grave crisi – non solo sanitaria, ma anche umana, esistenziale e spirituale – che la nostra società sta attraversando, ci sia il pericoloso rischio di sostituire ai valori etici e storici degli altri valori, che hanno ben poco a che fare con il cuore spirituale della nostra civiltà; e come psicosintetisti che si riconoscono nell’opera e nel messaggio dello psichiatra e umanista Roberto Assagioli, noi riteniamo di doverne prendere storicamente le distanze. Proprio degli umanisti è infatti aver ritenuto che la dignità dell’uomo è anche sempre diritto attivo alla libertà di pensiero, di coscienza e di libera interpellanza contro ogni costrizione.

Riteniamo esplicativa l’introduzione del provvedimento che dal 15 ottobre 2021 ha esteso a tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati il “Green Pass”, poiché rappresenta una grave violazione innanzitutto di quella dignità che è alla base dell’esercizio dei diritti fondamentali di ogni persona, e che quindi non sia compatibile coi principi e valori su cui si fondano sia la nostra Costituzione che la stessa Psicosintesi. Nello specifico, crediamo che comporti un gravissimo precedente l’introduzione di un lasciapassare (ossia un “permesso scritto rilasciato da un’autorità affinché una persona possa accedere in un luogo”) che determina la discriminazione di una parte dei cittadini i quali, in base a scelte personali che non contravvengono a nessuna legge, vengono a trovarsi nell’impossibilità di esercitare liberamente il diritto inalienabile del lavoro – senza che questo gravi economicamente su se stessi e la propria famiglia. Minacciare il diritto al lavoro, significa infatti minacciare innanzitutto il diritto alla dignità, oltre che alla libertà e alla socialità. Crediamo che, se accettato, questo tipo di atteggiamento potrebbe in futuro essere applicato arbitrariamente a qualsiasi ambito nei confronti di qualsiasi persona, ledendo i principi fondamentali della persona umana che sia la Costituzione che la Psicosintesi difendono.

Poiché non ci riconosciamo nel volto che sta assumendo la nostra società – e dunque nella prefigurazione del suo destino – che dovrebbe essere calore e non cumulo di pietra e di divisione; poiché questa non è la nuova “abitazione” in cui vogliamo vivere né la mèta verso cui vogliamo andare; e affinché vi siano una luce e una bellezza destinate ad illuminare le strutture essenziali dello spirito e della civiltà che ci accomunano, crediamo che questi valori non possano essere soffocati senza sufficiente interpellanza, perché ciò provocherebbe la morte della civiltà intera.

Con questa premessa rivolgiamo un vibrante appello a tutte le forze della Psicosintesi mondiale, siano esse individui, gruppi, associazioni o centri di qualsiasi denominazione, affinché, riflettendo sulla missione specifica del nostro tempo e sulla considerazione che l’opera della trasformazione umana non possa più essere esercitata solo su un piano individuale, ma ormai necessariamente anche interpersonale, sociale e storico, si possa realizzare una Psicosintesi nel senso più ampio possibile.

I gruppi e le organizzazioni psicosintetiche sono a nostro avviso chiamate ad aprirsi in senso verticale e orizzontale, affinché possano fungere da catalizzatori e guide sagge e di orientamento per una società in direzione della civiltà. Ci sono almeno quattro azioni che a nostro avviso appartengono alla natura costitutiva dei gruppi di psicosintesi, e che mai come in questo momento storico è essenziale che siano promosse e portate avanti, poiché esprimono in diverse forme e declinazioni il valore della dignità umana:

  1. Contribuire alla liberazione interiore dell’individuo affinché possa essere responsabile, protagonista e autore dell’esercizio di una volontà libera e cosciente.
  2. Promuovere la tutela, la legittimità e la difesa di un “mondo soggettivo” e del criterio di identità del Sé, che non può mai passare in secondo piano, o tantomeno essere ridotto o azzerato come nelle prospettive materialistiche, riduzionistiche, capitalistiche e tecnocratiche – attraverso l’attivazione di spazi di ascolto per promuovere il senso di una coscienza spirituale e di unanimità.
  3. Rianimare il Progetto Volontà, coinvolgendo tutti coloro che si riconoscono impegnati nello sviluppo della coscienza e della civiltà, a esercitare la propria volontà – dentro e fuori – per cooperare alla realizzazione di futuri comuni.
  4. Favorire la possibilità di retti rapporti interindividuali, proprio a partire da “ciò che ci accomuna” e non da “ciò che ci divide” – promuovendo la cooperazione fra tutte le organizzazioni psicosintetiche – e usare questa stessa via come sentiero di realizzazione e sviluppo della civiltà.

A tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per chiunque stia dalla parte dell’umanità, e specialmente a quanti nello spirito dell’Umanesimo e della Psicosintesi riconoscano le proprie radici – ma anche a tutti coloro che concepiscono il proprio operare quale orientamento generale di sviluppo interiore, che può aprirsi alle formulazioni e ai metodi più svariati, ma unificato dalla tensione all’armonizzazione della vita dell’individuo, gruppo o organismo in sintesi sempre più vaste; a voi noi rivolgiamo l’invito a unire le nostre voci in questo appello e cooperare in ogni modo possibile, a cominciare dal dialogo, dall’educazione dei giovani e dalla correttezza dei messaggi inviati, nel reciproco rispetto di tutte le posizioni. Ma che si faccia subito, prima che venga smarrito del tutto il senso universale della persona umana e prima che si dissolva la percezione dello spirito e delle sue esigenze per sottostare a un disumano diktat “tecno-scientifico”. Per creare, invece, quella unione tra umanità e scienza, di cui tutti abbiamo disperatamente bisogno.

Parole di Roberto Assagioli in cui ci riconosciamo

“Bisogna tenere a mente che l’unanimità [unità dell’anima] può essere raggiunta solo mediante il libero consenso, mediante il riconoscimento da parte di ognuno e di tutti della giustezza, bontà, valore e, soprattutto della necessità di queste mete. Ogni imposizione d’autorità o l’uso di metodi totalitari di una qualsiasi delle tendenze e caratteristiche della nuova era sono contrari alla natura dell’unanimità, che è consenso volontario. Tale imposizione sarebbe una violazione del principio di libertà e, come la storia ha frequentemente dimostrato, produrrebbe prima o poi una reazione violenta che vanificherebbe il suo scopo. Quindi, l’unanimità dovrebbe essere coltivata come concordanza di mete. Dobbiamo essere realisticamente consapevoli del fatto che prima che la nuova era sia stabilita non possiamo aspettarci una generale unanimità nell’umanità. Durante i periodi di transizione come l’attuale, è sicuro un conflitto largamente diffuso tra passato e futuro, tra gli individui ed i gruppi che si aggrappano alle vecchie forme e modi di vita e quelli che si sforzano a volte impazientemente e violentemente, di crearne di nuovi”.

Roberto Assagioli

(Meditation Group For the New Age, II year, set IV, part III, pag. 20)

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